LA NOSTRA CAMPAGNA
Con la campagna #TROVALAMETAFORA, il nostro Laboratorio intende promuovere la sensibilità linguistica dei parlanti – di tutte le età! – verso gli usi metaforici. Il nostro scopo è rendere gli individui in grado di riconoscere le metafore che incontriamo quotidianamente, comprenderne il senso e la funzione, e aumentare così il pensiero critico. Vi invitiamo a prestare attenzione al linguaggio intorno a voi, nei giornali, alla tv, nei testi letterari, nelle pubblicità, nelle campagne politiche sociali, nelle conversazioni quotidiane. Quando notate una metafora, prendetene nota e inviatecela usando QUESTO MODULO. Potete scrivercela oppure mandarci una foto. E diteci che cosa vi ha colpito, se il fatto che fosse bella (o brutta!), originale, o efficace. Documenteremo le metafore raccolte in un archivio che sarà possibile consultare apertamente, come in una sorta di album metaforico.
Se vuoi metterti ulteriormente alla prova, partecipa ai nostri questionari #riconoscilametafora e #crealametafora! Nel primo potrai mettere alla prova le tue conoscenze di italiano letterario e dei media indovinando gli autori di metafore. Nel secondo potrai mettere alla prova la tua creatività generando nuove metafore.
VUOI SAPERNE DI PIU' SULLE METAFORE?
Che cosa sono le metafore?
Quando, per riferirci ad un luogo molto bello che stiamo visitando, diciamo “questa città è un gioiello”, la parola “gioiello” non si riferisce ad un monile. Quando, ad un amico che parla tanto, diciamo “sei un trapano!”, non ci riferiamo ad un vero trapano. Questi sono esempi di metafore, espressioni in cui descriviamo qualcosa (es. la città o l’amico chiacchierone) utilizzando parole che si riferiscono a qualcosa d’altro (il gioiello o il trapano), sulla base di caratteristiche comuni che vogliamo evidenziare (la bellezza o la parlantina).
Quante ne usiamo?
Non ci si crede, eppure sembra che – ogni cento parole che produciamo in una conversazione – almeno cinque siano usate in un senso diverso da quello che hanno sul vocabolario. La cosa ancora più sorprendente è che, nonostante si usino le parole in un senso non convenzionale, riusiamo a comprenderci
Quante ne usiamo?
Non ci si crede, eppure sembra che – ogni cento parole che produciamo in una conversazione – almeno cinque siano usate in un senso diverso da quello che hanno sul vocabolario. La cosa ancora più sorprendente è che, nonostante si usino le parole in un senso non convenzionale, riusiamo a comprenderci
Come facciamo a capirle?
Il cervello umano è in grado di comprendere le metafore mettendo in campo una complessa rete di regioni cerebrali. Alcune regioni recuperano il significato delle parole, altre cercano di capire l’intento comunicativo dell’interlocutore, altre ancora monitorano il processo nel suo complesso. Un meccanismo sofisticato e al tempo stesso efficientissimo, che si realizza in meno di un secondo. Ma attenzione! Per alcuni le metafore possono essere un ostacolo alla comunicazione, in seguito a disturbi neurologici o psichiatrici. Se vuoi saperne di più, leggi qui.
Perché le usiamo?
La mente umana crea e comprende metafore per vari scopi: per spiegare concetti nuovi basandosi su concetti conosciuti, per comunicare emozioni intense per le quali non si trovano le parole, per rendere il discorso più bello, come nel caso della poesia. In alcuni casi, la metafora è utilizzata anche per persuadere gli altri, come nel caso delle metafore pubblicitarie o di quelle delle campagne politiche, che mirano a stimolare l’immaginazione e la memoria. Spesso le metafore sono accompagnate anche da immagini visive.
Perché le usiamo?
La mente umana crea e comprende metafore per vari scopi: per spiegare concetti nuovi basandosi su concetti conosciuti, per comunicare emozioni intense per le quali non si trovano le parole, per rendere il discorso più bello, come nel caso della poesia. In alcuni casi, la metafora è utilizzata anche per persuadere gli altri, come nel caso delle metafore pubblicitarie o di quelle delle campagne politiche, che mirano a stimolare l’immaginazione e la memoria. Spesso le metafore sono accompagnate anche da immagini visive.
La campagna è condotta in conformità al GDPR. La partecipazione è anonima, con la possibilità – facoltativa – di lasciare un recapito email se interessati ad essere contattati per successivi sviluppi dello studio. Più informazioni sono disponibili nella prossima pagina.
La campagna rientra nelle attività del progetto ERC Consolidator Grant “PROcessing MEtaphors: Neurochronometry, Acquisition and DEcay (PROMENADE)”, ID: 101045733, assegnato alla Prof.ssa Valentina Bambini della Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia e finanziato dal Consiglio Europeo per la Ricerca (European Research Council).