IL NOSTRO STUDIO

Le metafore sono molto importanti per poter comunicare in modo efficace, ci aiutano ad esprimere concetti ed emozioni, a capire e ricordare concetti scientifici complessi. Comprendere le metafore, però, non è semplice, soprattutto per i bambini. Per poter comprendere una metafora abbiamo bisogno di mettere in atto molte strategie, coinvolgendo diverse abilità linguistiche e cognitive. Dobbiamo innanzitutto capire il significato delle parole che compongono la metafora. Ma questo non basta: è necessario anche selezionare la giusta sfumatura di significato delle singole parole. E poi occorre interpretare l’intenzione comunicativa di chi ha prodotto la metafora. Dalla prima alla media infanzia, il bambino sviluppa tutte queste abilità, ma si tratta di un processo graduale. Il nostro Laboratorio è interessato proprio a studiare questo processo, misurando l’attività cerebrale dei bambini mentre comprendono metafore.

Per questo, stiamo svolgendo uno studio con elettroencefalografia, una tecnica non invasiva per registrare il segnale elettrico del cervello, che prevede l’utilizzo di una cuffia con elettrodi che catturano le risposte cerebrali da sopra lo scalpo, rivolto a bambini di 8-10 anni circa. In un contesto di gioco, i bambini ascolteranno e giudicheranno diversi tipi di frasi mentre registreremo il segnale cerebrale.

Ai bambini sarà chiesto di aiutare un piccolo alieno, Metamar, a imparare la nostra lingua, e in particolare a valutare la sua comprensione di espressioni creative, come le metafore. Il tutto arricchito da momenti ludici e di apprendimento, durante i quali Metamar racconterà alcune barzellette e condividerà interessanti informazioni sul suo pianeta, Marte, per ringraziare i bambini del loro aiuto prezioso. I bambini riceveranno anche alcuni gadget per ricordare questa esperienza.

Per loro, rappresenterà un momento di avvicinamento alla scienza, e diventeranno “scienziati per un giorno”. È importante sottolineare che la tecnica della registrazione dell’elettroencefalogramma non è invasiva, e che lo studio sarà svolto da personale qualificato senza intento né diagnostico né valutativo.

Se sei interessato/a a far partecipare tuo/a figlio/a al nostro studio, contattaci a: neplab@iusspavia.it

Guarda il video per incontrare Metamar

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VUOI SAPERNE DI PIU' SULLE METAFORE?

Che cosa sono le metafore?

Quando, per riferirci ad un luogo molto bello che stiamo visitando, diciamo “questa città è un gioiello”, la parola “gioiello” non si riferisce ad un monile. Quando, ad un amico che parla tanto, diciamo “sei un trapano!”, non ci riferiamo ad un vero trapano. Questi sono esempi di metafore, espressioni in cui descriviamo qualcosa (es. la città o l’amico chiacchierone) utilizzando parole che si riferiscono a qualcosa d’altro (il gioiello o il trapano), sulla base di caratteristiche comuni che vogliamo evidenziare (la bellezza o la parlantina).

Quante ne usiamo?

Non ci si crede, eppure sembra che – ogni cento parole che produciamo in una conversazione – almeno cinque siano usate in un senso diverso da quello che hanno sul vocabolario. La cosa ancora più sorprendente è che, nonostante si usino le parole in un senso non convenzionale, riusiamo a comprenderci

Quante ne usiamo?

Non ci si crede, eppure sembra che – ogni cento parole che produciamo in una conversazione – almeno cinque siano usate in un senso diverso da quello che hanno sul vocabolario. La cosa ancora più sorprendente è che, nonostante si usino le parole in un senso non convenzionale, riusiamo a comprenderci

Come facciamo a capirle?

Il cervello umano è in grado di comprendere le metafore mettendo in campo una complessa rete di regioni cerebrali. Alcune regioni recuperano il significato delle parole, altre cercano di capire l’intento comunicativo dell’interlocutore, altre ancora monitorano il processo nel suo complesso. Un meccanismo sofisticato e al tempo stesso efficientissimo, che si realizza in meno di un secondo. Ma attenzione! Per alcuni le metafore possono essere un ostacolo alla comunicazione, in seguito a disturbi neurologici o psichiatrici. Se vuoi saperne di più, leggi  qui.

Perché le usiamo?

La mente umana crea e comprende metafore per vari scopi: per spiegare concetti nuovi basandosi su concetti conosciuti, per comunicare emozioni intense per le quali non si trovano le parole, per rendere il discorso più bello, come nel caso della poesia. In alcuni casi, la metafora è utilizzata anche per persuadere gli altri, come nel caso delle metafore pubblicitarie o di quelle delle campagne politiche, che mirano a stimolare l’immaginazione e la memoria. Spesso le metafore sono accompagnate anche da immagini visive.

Perché le usiamo?

La mente umana crea e comprende metafore per vari scopi: per spiegare concetti nuovi basandosi su concetti conosciuti, per comunicare emozioni intense per le quali non si trovano le parole, per rendere il discorso più bello, come nel caso della poesia. In alcuni casi, la metafora è utilizzata anche per persuadere gli altri, come nel caso delle metafore pubblicitarie o di quelle delle campagne politiche, che mirano a stimolare l’immaginazione e la memoria. Spesso le metafore sono accompagnate anche da immagini visive.

Se vuoi saperne di più sui processi di comprensione delle metafore, clicca qui.

Per una traduzione in italiano dell’articolo, clicca qui.

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Lo studio è approvato dal Comitato Etico del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento – sez. di Psicologia dell’Università di Pavia.

Lo studio rientra nelle attività del progetto ERC Consolidator Grant “PROcessing MEtaphors: Neurochronometry, Acquisition and DEcay (PROMENADE)”, ID: 101045733, assegnato alla Prof.ssa Valentina Bambini della Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia e finanziato dal Consiglio Europeo per la Ricerca (European Research Council).